IPT ridotta senza ASI: a Novara ci sono riuscito!

Non voglio utilizzare toni trionfalistici poiché, personalmente, non ho nulla contro l'associazione ASI.

Però ritengo decisamente inopportuno che gli organi statali impongano, di fatto, l'iscrizione ad un club privato al fine di ottenere delle agevolazioni fiscali previste per legge.

Senza dilungarmi sugli aspetti burocratici (per chi vorrà approfondire allegherò la documentazione inviata alla provincia di Novara) vorrei portare a conoscenza di come il sottoscritto Molina Gianluca, semplice appassionato di veicoli anni 90, sia riuscito ad ottenere  quanto previsto a livello fiscale nella piena liberà di scelta a quale associazione iscrivere il proprio veicolo.

La mia BMW 320i del 1993

Il caso

Ad inizio Giugno 2013 trovai un veicolo di mio interesse, nello specifico una BMW 320i E36 immatricolata nell'Aprile 1993, con pochi km e con vent'anni già compiuti: caratteristica fondamentale per  poter iscrivere un autoveicolo come di interesse storico/collezionistico.

Tale modello dispone di un motore 6 cilindri in linea da 110Kw / 150Cv.

Decisi quindi di procedere all'acquisto e contestualmente iscrivere l'auto al RIVS (Registro Italiano Veicoli Storici www.rivs.it ) ente riconosciuto dalla regione Piemonte al fine di certificare i veicoli di interesse “storico e collezionistico”. (delibera della Giunta Regionale n. 15-307 del 12 luglio 2010).

Telefonai al PRA per ottenere maggiori informazioni sul passaggio di proprietà ed in particolar modo sulla ipt: imposta provinciale di trascrizione.

Durante la telefonata l'impiegata mi comunicò che al PRA riconoscevano solo l'iscrizione all' ASI (a quale titolo non è dato saperlo: il pra non è l'ente riscossore dell'imposta e non dovrebbe avere alcun "potere" per contestare quanto dichiarato dal cittadino).

A questo punto, in data 23 Giugno 2013, inviai a mezzo PEC un interpello alla provincia di Novara, l'unico ente preposto a decidere riguardo una imposta provinciale.

Scarica copiainterpello presentato

Il successivo 24 Giugno 2013 mi presentai agli sportelli PRA di Via Rosmini a Novara con la seguente documentazione attestante la storicità del veicolo:

• autocertificazione redatta ai sensi del DPR 445/2000
• certificato di storicità rilasciato dal RIVS 

Il dirigente, come immaginavo, non volle accettare la documentazione respingendo la mia richiesta senza rilasciare nessuna documentazione scritta riportante i motivi.

Per proseguire entro i termini di legge alla trascrizione del veicolo  dovetti versare l'interezza dell'imposta di trascrizione pagando la somma di  502,00 Euro al posto di   52,00 Euro (ipt ridotta per i veicoli di interesse storico / collezionistico).

Il rimborso.

La provincia di Novara non replicò nulla ed in data 23 Dicembre 2013, trascorsi 180 giorni esatti dalla data di presentazione dell'interpello, presentai formale richiesta di rimborso IPT versata in eccesso in quanto, la mancata risposta entro i termini previsti, fa scattare il “silenzio assenso” da parte dell'ente interpellato.

Scarica copia richiesta rimborso IPT non dovuta

Dopo circa due mesi di attesa contattai l'ufficio tributi della provincia al numero 0321 378215: dalla viva voce della sig.ra Ranghino (che ha seguito la mia pratica e ringrazio pubblicamente) appresi che la dirigente della provincia dott.ssa Giovanna Goffredo aveva approvato la mia richiesta e che sarebbe stato emesso un bonifico in mio favore entro trenta giorni.

In data 31 Marzo 2014 ho avuto l'accredito a rimborso dei 450€ ingiustamente versati!

Conclusione

Ovviamente il mio caso non è una “legge” ma presumo (e spero....) che, questo breve racconto, possa aiutare  altri appassionati di veicoli storici al fine di  richiedere o almeno tentare di ottenere le giuste agevolazioni fiscali per i propri veicoli di interesse storico senza obblighi o vincoli associativi di sorta.

Ovviamente tutti coloro che vogliono condividere sono liberissimi di farlo!